Questa mattina nell'Aula della Camera dei Deputati il Sottosegretario Giacomelli ha risposto all'interpellanza urgente da me presentata in merito al piano di chiusure di Poste Italiane che vede coinvolto anche l'ufficio postale di Ombriano.
Il Governo ha fatto sapere nella sua replica che nel nuovo contratto di servizio che sarà stilato con Poste Italiane verrà rovesciato il principio che vedeva come prioritaria la riduzione dei costi, dato che la capillarità della presenza degli uffici e dei servizi da loro erogati vengono considerati un asse strategico e fondamentale dell'azienda di cui lo Stato Italiano è proprietario e del quale rimarrà azionista di controllo anche dopo il collocamento di parte del capitale sul mercato finanziario.
Giacomelli ha detto che le chiusure di uffici dovranno essere fatte esclusivamente come estrema ratio, e che la valutazione dell'importanza di un ufficio dovrà essere svolta tenendo conto del contesto territoriale complessivo in cui questo ufficio si trova, sensibilità e valutazione che per stessa ammissione del Governo non sono state messe in campo nel recente piano di chiusure e riduzione di servizi da parte di Poste Italiane.
Questo impegno del Governo è senz'altro una novità , che rende evidente come il lavoro di pressione politico-istituzionale guidato da SEL può incidere per un'inversione di tendenza rispetto al percorso sin qui imboccato dall'AD di Poste Ing. Caio.
E' però complessivamente inaccettabile l'atteggiamento del Governo, che se da un lato pone questa nuova sensibilità per il comportamento futuro, dall'altro asserisce che per le chiusure già decise questi nuovi criteri non saranno applicati, adottando due pesi e due misure all'insegna del "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto" che suona inaccettabile per chi si vede sottratti i servizi. Appare ancora più chiaro, dopo questa dichiarazione del Governo, che l'attuale Piano Industriale di Poste Italiane è indirizzato al solo ed unico scopo di valorizzare gli utili della Società tramite la privatizzazione di una parte significativa dell'Azienda con la quotazione in Borsa in corso.
La nostra azione ha prodotto un nuovo approccio, speriamo positivo per il futuro, sulla cui applicazione reale vigileremo, ma Governo e Poste Italiane lasciano insoluto il problema attuale della chiusura degli uffici postali, tra cui quello di Ombriano.
Su questa partita il Sottosegretario ha "brillato" per la mancanza di risposte.
A questo punto credo che al Comune di Crema, per tutelare gli interessi dei propri cittadini e di quelli di Ombriano in particolare, non rimanga che prendere in considerazione il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la decisione di Poste di chiudere l'ufficio di Ombriano.
Anche su questa scelta l'Amministrazione mi troverà al suo fianco.
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