Clamoroso isolamento di Coldiretti e Consorzio Agrario questa mattina durante l'assemblea dell'Ente Fiera, convocata, nella parte ordinaria, per l'approvazione del bilancio e nella parte straordinaria per la modifica dello statuto (che prevedeva l'introduzione, per il il presidente, di due mandati più uno opzionale con il voto favorevole del 75% degli azionisti).
Il bilancio - L'esercizio 2015, confermando il trend degli ultimi tre anni, si chiude positivamente con un utile di circa 8mila euro e un fatturato di poco inferiore ai 5 milioni di euro. Il bilancio è dunque stato posto al voto ottenendo il sì di tutti gli azionisti ma non dai due rappresentanti della Coldiretti e del Consorzio Agrario che hanno motivato il no ponendo un'eccezione su una voce di entrata: 161mila euro che l'Ente Fiera ha messo a bilancio dopo che il giudice, il 13 di aprile, ha emesso un decreto ingiuntivo di pagamento per un importo di 161mila euro che ha come destinatario il Consorzio Agrario. L'atto del giudice si riferisce alla mancata partecipazione del Consorzio Agrario all'ultimo Salone Internazionale del Bovino da Latte, che si è svolto lo scorso ottobre a Cà de' Somenzi e che, appunto, ha visto, per la prima volta nella storia della cooperativa, l'assenza del Consorzio alla più importante manifestazione zootecnica italiana (la terza per importanza al mondo).
Isolamento - L'atteggiamento di Coldiretti e Consorzio Agrario è stato stigmatizzato dal sindaco che ha richiamato tutti i soci della Fiera a fare squadra nell'interesse del sistema Cremona ed un patrimonio - la Fiera, appunto - comune a tutte le categorie economiche. Altre considerazioni di questa natura sono arrivate anche da altri esponenti delle categorie economiche del territorio.
Statuto - Fino ad oggi lo statuto dell'Ente Fiera non poneva un limite al numero dei mandati del presidente. La proposta di modifica, già approvata dal Cda di CremonaFiere il 24 marzo scorso, prevedeva l'introduzione di un limite di due mandati di tre anni più uno in opzione con il voto favorevole del 75% dei soci. Questa proposta è stata approvata all'unanimità, ottenendo anche il voto favorevole di Confindustria che, originariamente, aveva chiesto, in ottemperanza allo statuto di Confindustria che prevede, per il presidente, due mandati secchi, di applicare anche al presidente dell'Ente Fiera il medesimo limite. Tuttavia durante la discussione relativa alla modifica dello statuto anche Confindustria ha deciso di non far mancare il proprio voto favorevole che così si è unito a quello degli altri azionisti nell'interesse comune, cioè quello di non creare divisioni all'interno dell'azionariato dell'Ente Fiera. La proposta è passata dunque all'unanimità ma al voto non hanno partecipato i rappresentanti di Coldiretti e Consorzio Agrario.
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