Già nel 2015 era stato lanciato l’allarme da autorevoli organizzazioni internazionali come l’Oim dell’arrivo del 300% in più rispetto all’anno precedente di donne africane giovanissime sbarcate in Italia dopo un viaggio dell’orrore lungo la rotta libica, presunte vittime del trafficking. E la recente e orribile fine delle 26 adolescenti nigeriane morte in mare la scorsa settimana ne è un’ulteriore riprova. Tra il 2015 e il 2016 anche le unità di strada della nostra Comunità Papa Giovanni XXIII di alcune città del nord Italia iniziano ad intercettare e a liberare dallo sfruttamento sessuale e dalla riduzione in schiavitù alcune adolescenti nigeriane di soli 12-13 anni. Erano delle bambine! Come potevamo tacere di fronte a questo continuo afflusso di vittime così piccole e per questo così vulnerabili?
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Irene Ciambezi
(Giornalista e mediatrice interculturale del Servizio Antitratta dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII)
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