Ospiterà cinque persone
<+S FIRMA IN TESTA>di Lidia Gallanti<+S CAP6R>F<+S TONDO>rancesca ci accoglie con un sorriso. E’ la prima inquilina della residenza “Io Abito”, realizzata da Anffas Crema e ora pronta ad ospitare cinque persone con disabilità. L’edificio si trova di fianco al centro diurno di viale Santa Maria della Croce, un luogo protetto ma aperto al mondo. Come Francesca, che dal 30 marzo vi si è trasferita in pianta stabile: all’ingresso ci misura la temperatura, ci fa accomodare in cucina e ci offre da bere, prima di fare due chiacchiere sulla sua storia. Con lei c’è Madiana, giovane operatrice che la assiste nelle faccende quotidiane e l’accompagna in questa avventura a base d’indipendenza e condivisione.
«Ci è voluto un po’ di tempo, soprattutto per i miei genitori - racconta Francesca - ma ormai ho 42 anni: a settembre sarò qui da sei mesi, mi sento a casa». Mentre descrive le sue giornate ci accompagna al piano superiore per mostrarci la zona notte. La stanza che ha scelto per sé ha le pareti rosa ed è in perfetto ordine. Compresa la scrivania, dove tiene i peluches preferiti – adora i cani – e alcune fotografie incorniciate, ancora da appendere. «Ci sono altre due camere – aggiunge – per chi verrà a vivere con me». Come spiega Barbara Bergamaschi, neo coordinatrice dei progetti di vita indipendente, «Iniziative come “Io Abito” riconoscono alle persone con disabilità il diritto ad autodeterminarsi. E’ chiaro che non tutte possiedono competenze e abilità tali da poter vivere in modo completamente autonomo, ma chiunque ha diritto di decidere come trascorrere il proprio tempo e a cosa dedicarlo».
Durante la settimana, le giornate di Francesca trascorrono tra le varie attività organizzate presso il centro diurno in località “Le villette”, mentre nel weekend rientra a Pandino, per trascorere un po’ di tempo con i genitori. «Anche se a me piace stare qui», aggiunge la donna, che in agosto ha deciso di trascorrere le prime “ferie” in autonomia. Sul muro della cucina è appeso un cartellone carico di post-it colorati, uno per ogni attività programmata nelle due settimane di libertà. Fare la spesa, svuotare la lavastoviglie, tagliare le verdure, fare una passeggiata nel verde. Piccole cose, che come un puzzle costituiscono la sua autonomia. E’ un passo importante, ma possibile solo con un’adeguata preparazione: «Il plus del nostro lavoro - aggiunge Barbara - è sicuramente il training della persona che si appresta a vivere in maniera indipendente, sebbene non sia mai lasciata sola a se stessa». L’accompagnamento è esteso alla famiglia di chi si appresta a fare questo passo....
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