Le temperature di settembre ed ottobre, specie nelle giornate più soleggiate, invitano a pedalate fuori porta alla scoperta di angoli più o meno segreti del nostro territorio e, perché no, di golose merende o lauti pranzi negli agriturismi tra la città ed il Po.
Il Cremonese è attraversato da diversi itinerari ciclabili che uniscono città e paesi o costeggiano fiumi e canali ma esistono anche percorsi tematici come la Ciclovia dei Bodri, curata dal comune di Stagno Lombardo.
Ma cosa sono i bodri?
Ben noti a chi vive in campagna, i bodri hanno origine dal comportamento del fiume Po. La rottura degli argini, il superamento o l’aggiramento di ostacoli da parte delle vorticose acque di piena del fiume Po generano dei “gorghi” all’interno dei quali l’acqua accelera il proprio movimento ed acquisisce una forza tale da scavare il terreno sottostante, soprattutto se sabbioso o ghiaioso. Una volta che l’ondata di piena abbandona la campagna restano cavità da cui sgorga acqua di falda consentendo la nascita di una vera e propria oasi di naturalità. Alberi ad alto fusto ed arbusti spiccano nel bel mezzo della campagna coltivata e questi ambienti “selvatici” sono rifugio per volatili, anfibi e piccoli mammiferi.
Bodrio è una parola che deriva dal greco “bòthros” e significa appunto “buco, fossa ripida” (la voce greca è anche all’origine del pre-latino “butrium”, ovvero burrone/scarpata, parola alla base del toponimo Budrio, cittadina alle porte di Bologna).
Ad oggi i bodri della provincia di Cremona sono circa sessanta, in netto calo rispetto ai centotrenta che si contavano nel secolo scorso: molti sono stati interrati o distrutti dalle opere di bonifica dei decenni passati. La loro conservazione...

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Paolo Reale

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