Scoprirsi mamma, per la seconda volta, il giorno di Natale. Bello, no? Per niente. Elisa sente una stretta al collo feroce, l’aria che manca, una domanda che le sale fino in gola: e adesso?
Il test di gravidanza lo fa a casa di amici. Si è rifugiata lì due volte, e la seconda chiede di restare il più a lungo possibile. Elisa ha già un bambino di 15 mesi e un matrimonio con un uomo che le ha nascosto un disturbo mentale certificato tempo prima delle nozze. La storia che ci racconta è necessariamente tutelata da nomi e luoghi di fantasia.
Quando lo squilibrio di suo marito si fa evidente, Elisa chiede, cerca, indaga e scopre. Documenti sanitari, ricoveri in psichiatria, trattamenti sanitari obbligatori. La delusione è tremenda, il senso di tradimento pure, la tensione altissima, tanto che lui la minaccia di morte. «Ho contattato un avvocato, ho preso le mie cose e sono andata da due amici», racconta. Elisa è originaria della Val d’Aosta, si è trasferita a Pizzighettone proprio per amore di lui. Quando si sposa è già incinta del primo figlio. Dopo le nozze, lentamente ma in modo inesorabile, i gesti e le parole di suo marito si fanno strane, inconsulte, violente. Elisa esce di casa una prima volta, ma rientra dopo qualche giorno. C’è un figlio di mezzo, nato da poco. Poi, però, alla lunga non è più possibile pensare che tutto passerà. Non passa niente. Anzi, peggiora. Elisa fugge una seconda volta per non tornare più.
«Chiedo a degli amici di tenermi da loro – racconta –. Io non lo sapevo ma erano i giorni in cui già aspettavo la mia seconda figlia. Il test lo ha confermato»...
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