Un’occasione importante per condividere con Maurizio Ori, autore del progetto, quali sono i temi fondamentali di un nuovo modello di sviluppo teso a preservare l’equilibrio fra uomo e ambiente. «Per fronteggiare le crisi climatiche in corso e per favorire l’adattamento ai cambiamenti, l’architettura deve sapersi rapportare in maniera più ravvicinata e funzionale a tutte le discipline sia tecnico – scientifiche sia umanistiche, quali la geologia, l’ecologia, la biologia, la sociologia, ecc., secondo un approccio progettuale interdisciplinare mirato  a dare valore all’intimo rapporto con il “paesaggio” dei luoghi e alle relazioni storico, culturali e sociali». All’interno di questo scenario - continua Ori - «appare necessario immaginare un futuro di grande qualità per plasmare una bellezza che sia effettivamente “viva” e fruibile, rivolta a un mondo migliore sotto il profilo ambientale, soprattutto per le piccole comunità come Cremona. Bisognerebbe condividere l’idea che anche a Cremona i progetti di architettura e paesaggio abbiano un importante valore etico-sociale: è fondamentale, infatti, che i progettisti di oggi e di domani abbiano una visione e un approccio di largo respiro, rivolto alla cura dell’ambiente che abitiamo»...

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Mauro Faverzani

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