In un momento storico segnato da profonde trasformazioni del mercato del lavoro e da crescenti disparità sociali, Germano Denti, coordinatore territoriale UIL di Cremona, offre una riflessione lucida e critica sulle contraddizioni dell’attuale sistema occupazionale. Denti affronta temi cruciali come il lavoro sommerso, la mancanza di professionalità, la disuguaglianza salariale e il ruolo, oggi più che mai centrale, del sindacato.
Com’è la situazione?
«Non è cambiata molto in questi sei mesi. Il lavoro c’è, si trova un personale, ma in tutti gli ambiti, anche in quelli della ristorazione. Poi è fondamentale distinguere tra occupazione regolare, lavoro nero, sommerso e non retribuito. In molte realtà, le buste paga risultano alterate oppure si lavora completamente in nero, spesso senza alcuna tutela. A questo si aggiunge la carenza di uno spirito di sacrificio indispensabile per entrare davvero nel mondo del lavoro e costruire un percorso solido. Mancano, inoltre, competenze professionali adeguate. Eppure, per essere competitivi è necessario investire su se stessi, superare la pigrizia – anche quella che riguarda l’approccio e la forma – e puntare a una crescita continua. Allo stesso tempo, non si può ignorare la necessità di una maggiore equità salariale. Troppe professionalità, pur fondamentali, continuano a essere sottopagate. Senza un adeguamento delle retribuzioni, diventa difficile immaginare reali prospettive di crescita, sia individuale che collettiva. Le risorse economiche per migliorare questo scenario esistono, ma bisogna andarle a cercare e utilizzarle con competenza. In Italia abbiamo 192 contratti nazionali, ma ci sono ancora disparità significative. Un caso emblematico è quello del contratto dei metalmeccanici, applicato sia all’industria sia all’artigianato: nonostante il medesimo livello di professionalità, persistono importanti differenze salariali»...
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