Quando, nel 2003, il colosso belga della logistica Katoen Natie decise di sbarcare in Italia scegliendo come base il porto di Cremona, in pochi avrebbero immaginato che quel passo avrebbe dato inizio a una piccola rivoluzione.
In un’area che, fino ad allora, appariva marginale e scarsamente sviluppata, l’arrivo di una multinazionale ha portato alla creazione di un polo logistico all’avanguardia, capace di attrarre investimenti, generare occupazione, ridefinire la geografia industriale del territorio.
Oggi, a oltre vent’anni da quel debutto, il terminal di Cremona non è solo una sede importante del gruppo Katoen Natie, ma una piattaforma logistica multi-business in costante espansione, crocevia di merci e di idee, in grado di unire la solidità di una multinazionale con più di un secolo di storia (1854), all’agilità e alla capacità di innovazione richieste dal mercato contemporaneo.
E oggi, a distanza di oltre vent’anni dall’insediamento, un nuovo investimento nell’area del porto canale, segno della fiducia che questa azienda continua ad avere nei confronti del nostro territorio e delle sue grandi potenzialità. Ne abbiamo parlato con Mieke van Cauwenberghe, amministratore delegato di Katoen Natie Italia.
Dottoressa, ad oggi quali sono i numeri della struttura?
«Attualmente i silos in funzione sono 130, una realtà in continua espansione, capace di anticipare le esigenze dei clienti e di garantire soluzioni sempre più integrate»...
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